giovedì 26 novembre 2015

Shooting L'inverno delle fate

Lo shooting principale di una collezione è fondamentale.
Dimostra le intenzioni, il messaggio, il carattere della linea rappresentata, è il suo biglietto da visita. 


Una volta scelto il tema e creata la collezione non resta che "coronare" tutto il lavoro con uno shooting.
Vendendo principalmente online, e molto tramite l'uso dei Social Network, l'aspetto fotografico è fondamentale per noi. E' importante trasmettere in maniera chiara il messaggio delle collezione e il contesto in cui è di casa, creare quel famoso "mondo attorno"

Avendo scelto L'inverno delle fate e quindi definito già in parte il "campo d'azione" la decisione non è stata poi così difficile. Scelgo quindi di rappresentare e scattare la collezione in un contesto "fiabesco", romantico, perfetto per ospitare il tema. 

Tra le prime opzioni considerate c'è la possibilità di scattare in una Villa Veneta, nella mia zona ce ne sono di stupende, e faccio qualche sopralluogo. Fin da subito decido che avrei scelto proprio quel contesto in particolare ci orientiamo su Villa Caprera, di proprietà della famiglia Santi, seguendo anche il consiglio di Valentina. Villa Caprera oltre ad essere molto bella è anche il luogo che ospita L'aperitivo al verde, evento molto seguito in Veneto, pensato e organizzato da Massimo Santi.

In loco utilizziamo per buona parte degli scatti proprio il setting dell'aperitivo che risponde perfettamente alle nostre esigenze. 
Lodovica Barbiero scatta per noi e Valentina Zuanon mi accompagna e dirige perfettamente.

La protagonista dello shooting principale di Otra vez sono io, non amo chiamare modelle per rappresentazione la mia collezione, trovo bello che sia raccontata da belle ragazze ma normali e semplici e in questo caso ci metto la faccia perché L'inverno delle fate sono io.





















mercoledì 25 novembre 2015

Si riparte da qui, L'inverno delle fate

Dietro le quinte delle nuova collezione.
Tra stoffe, colori, progetti, panico e idee. 


L'estate che passa sempre troppo velocemente, il rientro dalle vacanze, al nostro ufficio e i primi appuntamenti. Riparte tutto e torniamo alla normalità. 

Tra fine agosto e settembre mi sono dedicata completamente alla nuova collezione. Non è semplice creare una nuova linea perché non si sa mai a cosa si andrà incontro, quali sono le aspettative, cosa piacerà e cosa no. E' come un terno al lotto ma è giusto così, ci vuole un pizzico di follia in questo lavoro. 

Rientrata nel mio mondo e nel mio ufficio mi metto a pensare, pensare tantissimo e ininterrottamente. Volevo fare un passo avanti con questa collezione autunno/inverno, stupire, cambiare, evolvermi un po'. E pensavo. 

Ricordo che ho dormito davvero pochissimo in quel mese e mezzo, la sera facevo fatica ad addormentarmi dalle mille idee e pensieri che mi frullavano continuamente nella testa e molto spesso mi svegliavo nel cuore della notte con un'idea che non so come si era sviluppata nel sonno. 

Quel periodo di creazione è così, intenso e frenetico al massimo, stressante e a tratti anche preoccupante perché si ha sempre la paura di sbagliare

Come vi ho detto mi tartassava la voglia di cambiare qualcosa, di proporre una nuova visione del marchio, di coinvolgere e raccontare una storia nuova

Quando ormai mi stavo rassegnando mi è venuta un'idea a mio parere brillante, ho cominciato a saltellare come faccio quando sono felice e ho iniziato.

Il mio progetto era quello di creare non più le classiche collezioni primavera/estate autunno/inverno, ma di scandirle in modo differente, con dei temi. 

Ho deciso quindi di scegliere per ogni nuova collezione Otra vez un tema preciso che di volta in volta faccia da filo conduttore all'intera collezione così da reinventarci sempre creando storie nuove. E così scelgo L'INVERNO DELLE FATE, la mia nuova collezione. 

Come prima cosa inizio a preparare due grandi cartelloni in cui attacco tutte le immagini di ispirazione che ho trovato, campagne pubblicitarie, sfilate, shooting e setting vari. Raccolgo tutti gli elementi importanti per costruire un mondo e inizio da qui. 

Il passo successivo che decido di compiere per creare la nuova linea è quello di scegliere una Palette colori precisa di riferimento per la creazione dei capi. Mi armo di tempere, pennelli, scampoli di tessuto e dopo diverse prove e qualche incertezza scelgo finalmente i miei colori. 

A questo punto mancano solo i tessuti (e dico poco) e modelli (il 90% del lavoro). Un respiro profondo e via. 

Iniziamo (io e Matteo) a girare come trottole per la scelta dei tessuti, a mio parere uno dei momenti meno semplici perché trovare stoffe davvero belle e di qualità è troppo spesso un'impresa. Di solito piango almeno una volta per ogni turno di acquisto e anche abbastanza drasticamente, è più forte di me. Perché lo faccio? Disperazione e panico che mi attanagliano quando inizia a diventare difficile la ricerca

Come succede sempre dopo crisi di panico, ore passate in macchina e qualche discussione (soprattutto a causa mia, quasi costantemente punto gli occhi su le stoffe più costose e con fatica riesco a contenermi negli acquisti) troviamo i tessuti giusti e ringraziamo di poter tornare a casa. 

La parte "finale" del lavoro è anche la più importante. Parliamo della creazione vera e propria della collezione e di ogni singolo capo. Come avrete capito parto sempre prima dai tessuti e lo faccio perché ad oggi mi risulta impossibile creare prima il capo e poi cercare il tessuto pensato per quel particolare modello, è impossibile per una realtà come la nostra. Quindi faccio il lavoro inverso, scelgo prima i tessuti che mi piacciono e poi su quello che ho raccolto inizio a sviluppare e disegnare la mia linea. Disegnare in testa perché su carta proprio non ne sono capace. Io penso e immagino esattamente il capo, sono molto decisa e per fortuna riesco con facilità a trasmettere oralmente a chi lavora con me la mia idea. 

Il processo creativo non mi risulta difficile avendo fortunatamente molte idee su cui lavorare anche se a volte vengono moltissimi dubbi e incertezze dovute anche alla famosa " ansia da prestazione" che penso accompagni un po' tutti noi. 

Da questo momento in poi inizio a elaborare il progetto nel complesso fino al singolo particolare per ogni pezzo, lavoro sui tessuti scelti con precisione e di li a poco nasce realmente L'INVERNO DELLE FATE. 




































lunedì 23 novembre 2015

Eventi a modo nostro

Hawaii, Boho chic, Polvere di stelle.
Perché a tema è più bello. 


Dopo Milano è stato impossibile fermarsi come team, ci siamo trovati così bene tra noi che dovevamo continuare a lavorare insieme, le cose condivise sono più belle. 

Valentina ha deciso di aprire il Secret Garden Bistrot, luogo di incontro nel giardino segreto estivo dell'Hotel Al Tezzon, e di organizzare ogni venerdì estivo una serata, una cena particolare, un'evento diverso, tutto curato nel minimo dettaglio come ci piace. Otra vez partecipa con abiti e accessori nel piccolo angolo Market ritagliato da Valentina nel suo giardino. 

Al Secret ho la conferma di quanto è bello poter parlare con le persone e raccontarsi non solo attraverso una foto, qualche breve didascalia o un sito web. Ho parlato, parlato e parlato, per tutta l'estate. 

Ho conosciuto meglio molte di voi, nuove voi, nuove amiche. 

Per tutta l'estate il Secret Garden Bistrot è stato la nostra casa, si lavorava tutta la settimana in vista del venerdì, sempre più spesso a tema. 
Io e Valentina abbiamo pensato a sviluppare serate con dei temi precisi, lei curando l'allestimento e il cibo, io creando i miei abiti… è stato stupendo! 

Ogni fine settimana era diverso, nell'aspetto, nei colori, nella musica. 
Un'estate impegnativa e piena di date scritte sul calendario, ma soprattutto un'estate nostra, colorata e felice. 







































mercoledì 18 novembre 2015

I tell you a secret

Milan Design Week, Fuori Salone 2015
12-19 Aprile, il nostro negozio



La preparazione avvenne tutta in una settimana, impresa quasi impossibile… preparare tutti i capi, etichette, comunicazione, borse, personalizzazioni, sacchetti…
Ricordo che io e Matteo abbiamo premuto come non mai l'acceleratore, stavamo in ufficio fino a tardi, con l'ansia di non riuscire a fare tutto in tempo.

Il camion partiva la domenica mattina presto con Valentina che avrebbe allestito il negozio entro lunedì, davvero un grande impegno, una corsa contro il tempo.
Il venerdì e sabato precedenti siamo rimasti in ufficio fino alle 23, stanchissimi, con scatoloni in ogni angolo, un disastro… ma quanto eravamo felici!!

Una volta arrivati a Milano l'esperienza si è rivelata ancora più bella di quello che avevamo immaginato.
Vendere i tuoi prodotti interagendo direttamente con il cliente, faccia a faccia, poterglielo raccontare, è bellissimo.

Da ridere un sacco i primi due giorni perché nessuno era abituato, sei un po' impacciato, non sai esattamente cosa dire e fatichi a trovare le parole, ti senti "osservato speciale", ma è stato fantastico come ci siamo aiutati tra di noi a dare il meglio.

Le giornate nel nostro Temporary Shop avevano inizio alle 9:30/10 del mattino fino anche alle 22:30, orario continuato, una vera Full Immersion.
Turni tra di noi per andare a pranzo, spuntini dietro le quinte (tanti) e caffè, mamma mia quanti caffè…
La cosa bella oltre al nostro negozio è stata anche viversi diversamente Milano, fare nuove conoscenze, nuove persone e cosa le aveva portate fino a lì, come noi.

Che poi quando ti trovi a fare una nuova esperienza fuori dalla tua città, nuovi luoghi e nuovi rapporti, quella temporanea realtà è come una piccola nuova vita con la scadenza, come quando da piccoli si andava a trascorrere le vacanze in villaggio e conoscevi anici nuovi, animatori, personale, che per quella settimana, diventavano il tuo mondo.

La cosa più emozionante di tutte?
Vedere tante ragazze entrare perché avevano letto che saremmo stati lì, che ci seguivano, che ci conoscevano, che erano venute anche non da Milano, solo per noi.

E poi… Valentina che da lì diventò una cara amica...